WALL EYES. LOOKING AT ITALY AND AFRICA

a cura di Ilaria Bernardi

DOVE & QUANDO
10-29 gennaio 2020
AuditoriumArte dal lunedì al sabato dalle 17 alle 21 Domenica e festivi dalle 11 alle 21 Ingresso libero

Auditorium parco della musica, Roma

DESCRIZIONE

Dopo le prime due tappe espositive in Sudafrica, rispettivamente a Johannesburg e a Cape Town, giunge a Roma la mostra collettiva itinerante Wall Eyes. Looking at Italy and Africa.

Curata da Ilaria Bernardi, è stata presentata in Sudafrica dall’Istituto Italiano di Cultura di Pretoria all’interno del programma di promozione integrata Italia, Culture, Africa promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Allo scopo di individuare alcuni punti in comune tra Italia e Africa e sottolineare quanto quest’ultima sia ancora oggi un’importante fonte di ispirazione artistica, Wall Eyes include un gruppo di opere di dieci artisti italiani, alcune delle quali sono state da questi realizzate durante o dopo un soggiorno in Africa e ispirate pertanto a quel Continente, mentre altre sono focalizzate su specifici aspetti socio-culturali dell’Italia di oggi che però non sembrano molto dissimili da aspetti socio-culturali dell’attuale continente africano. Si tratta delle opere di Rä di Martino, Silvia Giambrone, Andrea Mastrovito, Elena Mazzi, Luigi Presicce, Marta Roberti, Marinella Senatore, Eugenio Tibaldi, Gian Maria Tosatti, Luca Trevisani.

In ciascuna delle due precedenti tappe in Sudafrica, queste opere sono state messe in dialogo con tre lavori di altrettanti giovani artisti africani: a Johannesburg con i lavori di Lhola Amira, Jessica Webster, Neill Wright, presi in prestito da tre importanti gallerie della città, Goodman, SMAC e Everard Read, mentre a Cape Town sono state messe in dialogo con i lavori di Jared Ginsburg, Rodan Kane Hart, Bronwyn Katz, presi in prestito dalla collezione cittadina della A4 Art Foundation.

Dopo essersi relazionate con le ricerche artistiche africane, le dieci opere degli artisti italiani tornano ora in Italia per “testimoniare” questa loro esperienza.

Le tre tappe espositive, pertanto in parte diverse l’una dall’altra, vanno così a costituire come i tre capitoli o atti di un racconto che ha come obiettivo quello di sottolineare la necessità e positività di un confronto con l’altro da sé.

Per questa ragione il titolo della mostra è Wall Eyes, “occhi strabici”: rivela la modalità attraverso cui essa è stata concepita che è la medesima con la quale si

 

spera possa essere fruita, ovvero uno sguardo “strabico” poiché rivolto allo stesso tempo da una parte verso l’Italia e dall’altra verso l’Africa.

La mostra è accompagnata da un catalogo illustrato, in lingua inglese, edito da Prinp (Torino), con un saggio della curatrice Ilaria Bernardi, i contributi di Paolo Cuculi, Ambasciatore d’Italia in Sudafrica e Fabio Troisi, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Pretoria, e schede di approfondimento di tutte le opere esposte, incluse quelle dei sei artisti africani presenti nelle prime due tappe espositive.